Teatro

Il colore è una variabile dell’infinito

Il colore è una variabile dell'infinito"" di Roberta Torre con Paolo Rossi

Un viaggio nella memoria che ci trasporta in uno spazio tridimensionale , la Camera della Memoria , Il Tavolo delle Idee, La Clessidra delle Rose.

Sono tre momenti che attraversano idealmente la vita e la figura di Pierluigi Torre, il geniale inventore e matematico nato a Vieste all’inizio dell’800 che ha consegnato ai posteri la leggendaria Lambretta, ma anche una primitiva Scatola Nera e una rara preziosa specie di Rosa Blu, irriproducibile in natura secondo la ragione.

Un primo luogo è quello visivo, un cinema immaginario e astratto dove raccontiamo con immagini in movimento girate dallo stesso Torre, preziosi reperti in otto millimetri, alcuni attimi della sua vita privata e pubblica , in un’Italia piena e feconda degli anni 50’. Ecco apparire visi e abiti di un mondo familiare e lontano e sullo sfondo un dopoguerra quanto mai lanciato verso l’Italia dello Sviluppo. Siamo spettatori d’eccezione dei suoi ricordi più intimi. Ne usciamo frastornati , affascinati, decolorati di bianco e di nero.

E da questo arriviamo al Tavolo delle Idee, un piano reale e immaginario da cui nascono le Idee, I Logaritmi, Le Equazioni, La Matematica , Gli Abachi Misteriosi che ci avvolgono con le loro traiettorie infinite, Reti da pesca di un’Immaginario solo apparentemente ordinato.

L’ultimo capitolo di questa avventura è quello della Clessidra delle Rose, una scatola di cristallo che racconta l’ultima sorprendente avventura di questo pilota del Possibile: l’invenzione e la nascita della mitica Rosa Blu, inesistente in natura ma declinazione infinita del Colore. Il Colore è una variabile dell’Infinito e il Blu non può che farne parte.

 

Recensione su Del Teatro.it di Maria Grazia Gregori