
Zia Enza si aggira tra le rovine di Gibellina, popolata da fantasmi e rovine. Lei appare e scompare, corre freneticamente e senza meta, raggiunge finalmente un treno che potrebbe portarla lontano, se solo partisse. Il cortometraggio racconta la storia dei fantasmi che si aggirano a Poggioreale, set spettrale rimasto così dopo il terremoto del Belice del 1968.
Mescolando Super 8 e video, dipingendo la pellicola come un quadro Roberta Torre inventa un linguaggio tra pittura e cinema.
Concept Regia Roberta Torre
Fotografia Daniele Ciprì
Montaggio Roberta Torre
Con Enza Rappa
Produzione Cinico Video 1992
Torino Film Festival – Spazio Italia